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Da idea a startup: i passi necessari

Da idea a startup: i passi necessari

28 Maggio 2022 0 Comments by Pisagiovani in Impresa Lavoro e impresa

Partire da un’idea per arrivare a una startup ben funzionante non è solo questione di idee brillanti e carisma dei founders – ci vuole ben altro. Ricerca, passione, duro lavoro, metodo e tenacia sono ingredienti indispensabili nella ricetta di una startup di successo.

Tutti hanno idee più o meno geniali, ma dal semplice averne al farle diventare delle startup è un lungo viaggio. Pianificazione, strategia e tenacia sono solo alcuni dei requisiti per riuscire a portare a compimento un progetto che nasce da una semplice intuizione. Cerchiamo di capire meglio come si fa a trasformare un’idea in una startup.

Partire dal problema

Potrebbe sembrare controintuitivo partire dal problema e probabilmente molti immaginano che le startup nascono da intuizioni geniali da parte dei loro founder, eppure è vero il contrario, cioè che per essere in grado di generare soluzioni che vanno alla radice del problema è necessario concentrarsi proprio sul problema stesso. Infatti quando si ha chiaro in mente quale sia il problema che si vuole risolvere sarà più facile pensare non a una sola soluzione ma a più soluzioni valide. Nel corso del tempo potrebbe anche capitare che una soluzione diventi obsoleta o non più conveniente e che se ne debba cercare un’altra, a quel punto sarà bene tornare di nuovo al punto di partenza definendo chiaramente il problema e creando nuove soluzioni. Se stai cercando di pensare a soluzioni, partendo dal problema, prova a pensare a quali sono i maggiori ostacoli e analizzarli uno ad uno, così avrai un ventaglio di possibili soluzioni, delle quali deciderai di sviluppare le migliori.

Fare ricerche approfondite

Non appena si inizia a delineare una soluzione, dovrai fare ricerche a riguardo. Non solo Google, ma qualsiasi canale di ricerca potrebbe contenere informazioni che permettono di sviluppare ancora meglio l’idea. YouTube, Instagram e Pinterest sono mezzi di ricerca che potrebbero aiutare a definire ancora meglio la soluzione che ti è venuta in mente. Sarà bene procedere con ordine nel condurre ricerche, ad esempio ti potresti chiedere:

  • Esistono già aziende che propongono una soluzione simile?
  • Si trovano articoli da leggere a riguardo? L’opinione di un esperto in materia sarà molto utile.
  • Si parla di questo tipo di problema-soluzione in qualche blog o comunità online?
  • Se sì, quali sono i sentimenti del pubblico a riguardo?
  • Quali soluzioni hanno trovato?
  • Quanto pagano per vedere risolto il problema?

Questa ricerca, all’apparenza noiosa, ti permetterà di delineare ancora meglio una soluzione intelligente e ti farà risparmiare tempo in quanto non dovrai andare a tentativi una volta che la startup verrà fondata.

Sviluppare un concetto di prodotto

Molto prima di iniziare effettivamente a lavorare sul prodotto reale, è necessario sviluppare un concetto di prodotto. Questo è il momento di iniziare a parlare della tua visione con amici e soprattutto con professionisti del settore. Condividi le tue idee, cerca opinioni di esperti e inizia a immaginare un prodotto che sia il più vicino possibile alla soluzione ideale. In questa fase dovrai prendere appunti, delineare obiettivi e mettere nero su bianco dei concetti di quello che potrebbe essere il prodotto finito o anche la sua prima versione.

MVP – Minimum Viable Product 

Di solito si usa questo termine nell’abito delle startup tecnologiche, ma estendendo la definizione si può dire che MVP sia una prima versione di quello che diventerà il prodotto finale. Non deve essere impeccabile, è sufficiente che sia funzionante e presentabile a un piccolo numero di utenti.

Questi primi utenti, oltre a familiari e amici, potrebbero essere le persone delle quali hai letto le esperienze e recensioni nella fase di ricerca. Loro sono il mercato più adatto per testare la prima versione del prodotto perché hanno già espresso il desiderio di vedere il loro problema risolto e saranno in grado di dare un’opinione sul lavoro che hai svolto finora. L’idea dietro a MVP è di portare il proprio prodotto in condizione di affrontare il mercato reale, questo vorrà dire che la prima versione risulterà essere piena di difetti e avrà bisogno di migliorie – quindi niente panico se i primi utenti hanno delle lamentele, fa tutto parte del processo di sviluppo.

Acquisire nuovi clienti

Se i risultati ottenuti con l’MVP sono soddisfacenti, è ora di estendere il servizio a un numero maggiore di utenti ed espandere il proprio raggio d’azione a una fetta di mercato più ampia. È qui che inizia la vera sfida, perché se finora il prodotto è stato adottato da conoscenti vari, questo è il momento di portarlo all’attenzione di un pubblico di sconosciuti. L’acquisizione di questi nuovi clienti si può modulare con tre parametri principali che rientrano in una solida strategia di marketing:

  1. Perfezionamento dell’offerta. Cosa stai proponendo tramite le ad di Facebook? Il messaggio è chiaro e convincente?
  2. Aumento della conversione. Cosa vedono coloro che cliccano sulle ads ed entrano nel tuo sito? Vengono convinti che sono nel posto giusto per risolvere il loro problema?
  3. Ottimizzazione del prezzo. Un prezzo ragionevole è un’ottima strategia di acquisizione dei clienti. Non dovrai né svendere il tuo prodotto né farlo ‘pagare a peso d’oro’.

Potrebbe essere che dovrai modificare questi tre parametri più volte prima di trovare la combinazione più adatta per l’acquisizione di nuovi clienti.

Massimizzare la comunicazione con i clienti

Una startup non vive solo di vendite ma anche di continue migliorie sul servizio che rende ai clienti, ed è proprio il parco clienti di una startup a essere la più grande risorsa per decidere quali saranno i prossimi passi da fare. Una startup che comunica molto con i propri clienti e fa attenzione al loro feedback è una startup ben collegata al proprio mercato e può fare affidamento sulle opinioni che riceve per continuare a migliorarsi.

Conclusioni

Partire da un’idea per arrivare a una startup ben funzionante non è solo questione di idee brillanti e carisma dei founders – ci vuole ben altro. Ricerca, passione, duro lavoro, metodo e tenacia sono ingredienti indispensabili nella ricetta di una startup di successo. Tralasciando gli aspetti legali e burocratici, in questo articolo abbiamo reso l’idea di quali siano le pietre miliari che segnano la strada che porta da un’idea ad una startup. Sicuramente non è una strada facile da percorrere, ma con degli obiettivi ben chiari in mente avere successo è possibile.

Fonte:

https://www.startup-news.it/da-idea-a-startup-gli-step-per-un-approccio-corretto/

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24 Febbraio 2022 0 Comments by Pisagiovani in Impresa Lavoro e impresa

“Spesso una startup parte sviluppando un prodotto prima di avere effettuato una validazione dell’idea sul mercato. È noto, infatti, che uno dei motivi principali del fallimento di una startup è la mancanza di un bisogno di mercato”, spiega Farhad Alessandro Mohammadi, founder e ceo di Mamazen. Si tratta di una startup-studio torinese nata nel 2018. È stata la prima a importare dagli Usa un modello di investimento basato sulla scalabilità veloce di un numero selezionato di progetti ad alto impatto strategico.

Secondo un’analisi sui fallimenti delle aziende italiane effettuata da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information, nei primi nove mesi dello scorso anno 6.761 realtà imprenditoriali nel nostro Paese hanno dichiarato fallimento. È un aumento del 43,6% rispetto allo stesso periodo del 2020.

I motivi dell’insuccesso di una startup

In molti casi l’insuccesso di una startup è causato proprio dalla errata, o mancata, applicazione di alcuni passaggi preliminari fondamentali per definire l’efficacia della proposta che si sta lanciando nel mercato. È necessario capire prima se l’idea può realmente interessare a potenziali clienti, rispondendo a una specifica esigenza. “Gli errori principali”, spiega Mohammadi, “sono l’assenza di una validazione oggettiva, una mancanza di progettazione dei round di investimento e della relativa diluizione delle quote. E, soprattutto, la mancanza di feeling tra founder”. Un processo ben strutturato che parte dai bisogni di mercato è fondamentale per mitigare i rischi. “Prima di lanciare una startup è necessario individuare un bisogno ben definito a cui rispondere. E avere una chiara idea sul come risolverlo. In Mamazen abbiamo un processo articolato in sei step in cui solo le startup che soddisfano i requisiti passano alla fase successiva”.

Le best practice per mitigare i rischi

Ed è proprio per questo motivo che uno startup-studio può risultare utile per evitare che il progetto possa fallire nel giro di pochi anni, o addirittura alcuni mesi. “Solitamente”, continua Mohammadi, “un processo di creazione di startup che può considerarsi corretto inizia con una prima analisi di mercato che mira a individuare bisogni reali e i trend di investimento. Dall’analisi, poi, si passa all’ideazione: lo studio genera oltre 100 idee che dopo un primo scoring vengono ridotte a 50 e infine a 10. In questa fase, in parallelo, si misura per ciascuna l’interesse dei potenziali clienti attraverso la customer discovery e la raccolta di dati freschi. Una volta validata l’idea, ovvero quando abbiamo individuato i bisogni di una clientela, si passa alla costruzione del Mvp, un prodotto minimo funzionante”.

E se parlare di base scientifica è forse azzardato, esistono delle best practice che permettono di mitigare i rischi. “Queste includono analisi di mercato, analisi dei trend di investimento e raccolta dei feedback dei potenziali clienti. Uno o più professional co-founder vengono individuati per far crescere il progetto. Le metriche del business vengono misurate, proprio come per un esperimento scientifico”, conclude Mohammadi.

Ecco 7 consigli forniti dal ceo e founder di Mamazen per lanciare una startup partendo da zero.

1. Rispondere a una reale esigenza di mercato

La maggior parte – nel 95% dei casi – delle startup create senza un’analisi specifica dei bisogni del consumatore è destinata a fallire, quindi il consiglio principale è partire da una validazione di mercato. Ci sono diverse tecniche, ma sicuramente alcuni libri fondamentali da leggere sono: The Mom Test, Build the Right It e Lean Startup che fornisce metodologie per effettuare dei test che producano risultati attendibili. Uno startup studio permette a imprenditori e innovatori di concentrarsi sulla costruzione di un MVP – o Minimum Viable Product – solo a valle di questa fase di validazione dell’idea generata dallo studio stesso.

2. Analizzare i trend e basarsi sui dati

Creare un business da zero, senza aver effettuato una analisi di mercato, è sempre un rischio. È bene quindi eseguire una profonda analisi dei trend di mercato che permette di intercettare quelli a più alto valore aggiunto focalizzando le risorse solo su idee vincenti.

3. Iniziare con un team con le giuste competenze

Avere all’interno del team tutte le competenze fondamentali è la prima premessa per una startup di successo. L’approccio degli startup studio consente l’accesso di un’organizzazione solida, composta generalmente da innovatori, esperti di prodotto, esperti di marketing e un network di investitori.

4. Attuare una strategia di funding

Per il successo di una startup è necessario che i founder abbiano una visione chiara nella progettazione dei round di investimento affinché l’azienda abbia sempre abbastanza liquidità per crescere.

5. Avere un patto

È utile stabilire delle regole precise per evitare che ci siano quote bloccate nel momento in cui uno dei fondatori decida di abbandonare la barca prima del tempo. È importante acquisire quindi le conoscenze necessarie per sviluppare una strategia di funding tutelando gli interessi sia dello studio che del founder.

6. Ridisegnare la strada (quando serve)

È importante saper ridisegnare le proprie priorità e saper cambiare strada (pivot) al momento opportuno. E molto spesso è difficile cambiare rotta quando il mare è già in tempesta, disfandosi di ciò che non funziona.

7. Avere una chiara idea del proprio obiettivo

Il mercato è spietato e spesso una startup che non raccoglie capitali velocemente o non fa le mosse giuste al momento giusto ci lascia la pelle. Con uno studio è possibile costruire in un ambiente che facilita la creazione di startup e permette di arrivare all’exit più velocemente.

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